17.4.08

L'uomo che guarda non farà il tifo contro


Come ogni anno, aprile ci regala il salone del mobile, appuntamento immancabile per gli alternativi milanesi, mai sazzi di gadget ed aperitivi gentilmente offerti dalle società di arichitettura d'interni della metropoli.
L'approccio verso i "progetti di design" esposti durante questo happy hour globale, sono solitamente due e dipendono poco dall'entità dell'opera e molto dal livello di affermazione sociale del "giovane designer" che la commenta: superiorità mista a disinteresse, per chi ha già raggiunto una posizione soddisfacente oppure invidia, esplicata in affermazioni sarcastiche o palesemente denigratorie, per chi ancora non ha raggiunto lo status di professionista.
L'UOMO CHE GUARDA NON FARA' IL TIFO CONTRO, sempre che non sia un designer frustrato...

6.2.08

Il lavoro non si ferma...

e se una bicicletta lo intralcia, non c'è neanche bisogno di rimuoverla, basta sollevarla...

Vista questa mattina all'angolo fra Golgi e Strambio (Milano).

7.11.07

Sbatti il lutto in prima serata

7/9/2007 ore 9:10 La coda di persone in attesa di porgere un ultimo omaggio ad Enzo Biagi

Molti stanno aspettando da più di mezz'ora, non si capisce perchè la camera ardente sia ancora chiusa. Probabilmente le televisioni presenti ritengono che una bella coda in attesa sia un buono sfondo per le proprie inutili interviste. Diversi tele-avvoltoi si aggirano con il loro codazzo di cameraman e tecnici importunando chi vorrebbe solo salutare per l'ultima volta una persona cara. "Cosa ricorderà di quest'uomo?" "Qual'è il significato della sua presenza quì?"
Che senso hanno domande come queste? Come si può rispondere nel breve spazio concesso dal telegiornalismo? Soprattutto che senso ha rispondere?
Un uomo è morto. Altri uomini che lo hanno stimato vanno ora a porgere un omaggio alla sua salma. Questo è ciò che sta accadendo. Ciò che ognuna di quelle persone prova è un fatto strettamente privato e non è sicuramente questo il modo ed il luogo per estorcere patetiche dichiarazioni di stima ed affetto.
Se veramente questi giornalisti fossero stati interessati a raccontare i sentimenti di chi era lì stamattina sarebbe bastato loro passare dieci minuti in quella stanza ieri sera, quando non c'era nessuno, al termine della prima giornata di apertura della camera ardente.
Avrebbero potuto leggere con calma le parole che tanti hanno lasciato nei libri delle firme dei visitatori. I sentimenti che vi avrebbero trovato sono molto semplici: gratitudine, rispetto, affetto. In quelle pagine Biagi è ringraziato per i suoi insegnamenti, per il suo modo di fare vero giornalismo e di spiegare il mondo che ci circonda. E' salutato da molti come un Maestro, come una persona dalla grande dignità ed onestà. E' ricordato con tutto l'affetto e la commozione, che la sua umanità ha saputo ispirare.

6.11.07

Addio Enzo Biagi

E' brutto svegliarsi, accendere la TV e trovare un servizio sul grande, saggio, mite, educato Enzo Biagi. E' brutto soprattutto quando sai che è in ospedale da giorni in condizioni critiche. E' brutto perchè il significato può essere uno solo.
Addio Enzo, oggi se ne va un pezzo importante della nostra storia e della nostra cultura. Uno dei più grandi giornalisti che qusto paese abbia prodotto, uno di quei giornalisti a cui tutti dovremmo ispirarci non solo noi che amiamo questa professione. Ci mancherai, lo scrivo con sincera tristezza.
Oggi tutti i telegiornali non faranno altro che proporre i loro coccodrilli, già pronti da giorni, con lodi sperticate per la figura paterna e riflessiva, per il giornalista mite ed educato che non aveva paura dei potenti e sapeva stare vicino alla gente. Mi domando dove fossero tutti questi bravi giornalisti nel 2002 quando qualcuno, definendo "criminoso" l'uso che Biagi faceva del servizio televisivo pubblico, lo allontanò dal suo posto di vero giornalista.

Link:
-Il ricordo sincero di Michele Serra

11.9.07

E ADESSO IGNORATECI!

Nonostante la preoccupante, omertosa assenza di copertura mediatica, nonostante tutti coloro che pensavano che "tanto non parteciperà nessuno" e "comunque non serve a niente", nonostante la notoria immobilità di questo paese, nonostante tutto: 300.000 firme raccolte solo nella prima giornata! Il primo passo è fatto, la legge di iniziativa popolare ora ha il diritto di essere presentata in cassazione, da lì in parlamento appena verificata la validità di almeno 50.000 firme.
Beh, beh naturalmente poi, una volta giunta in lì avrà modo di essere ignorata, boicottata o completamente stravolta...
Ma con quale faccia potranno permettersi di farlo?
Solo a Milano: più di 20.000 firme raccolte il primo giorno, Piazza Cairoli è rimasta gremita fino a sera. Alle 17:35 i volontari che stavano raccogliendo le firme fin dalla mattina hanno alzato le braccia: l'ultimo modulo a disposizione era stato firmato. E non si è trattato del tipico problema di organizzazione, ma di un successo inaspettato: chi avrebbe creduto di poter raggiungere questo traguardo già nella prima giornata? 300.000 persone in tutta Italia che hanno messo il loro nome e numero di carta d'identità su un foglio per chiedere che chi ha violato la legge non possa sedere laddove la legge viene scritta, che nessuno possa piantare radici in parlamento e che le nomine siano determinate direttamente dai voti e non dalle segreterie di partito. Sembra assurdo che ci sia bisogno di agire per chiedere cose che dovrebbe essere ovvie
Adesso voglio proprio vedere cosa risponderanno dal basso dei loro scranni i nostri "dipendenti".

7.5.07

Non ci sono più i Borghezio di una volta...

Domenica sera fiaccolata della lega lombarda contro un campo nomadi abusivo nell'hinterland milanese, a guidare le fila dei padani un baracchino di megafoni che spande il "Va pensiero" (povero Verdi, a furia di rivoltarsi nella tomba ormai avrà consumato la cassa..) alternato ad inni padani e marcette militari. Subito dietro l'europarlamentare Mario Borghezio.
Dal vivo non ricorda molto l'infervorato castigatore di "cornuti mussulmani" che Blob ci ha fatto conoscere, ha l'aspetto di un orso buono, grasso e sorridente, l'impersonificazione del nonno boscaiolo lombardo.
Quando il corteo si ferma e prende il microfono in mano, ci si aspetterebbe che parta a raffica con una delle sue serie di insulti... Invece pare che che abbia capito che sparare a zero non porta sempre consensi. Ha cambiato tattica. Parte attaccando il governo di Prodi che ha aperto le porte alla Romania (la Romania fa parte della CEE, quindi i suoi cittadini possono liberamente muoversi in Europa, ma essendo entrata da poco le altre nazioni possono imporre una moratoria fino a 7 anni a questo diritto, Maroni ne aveva imposta una di 3, il governo Prodi l'ha revocata) (naturalmente si scorda di tutti i muratori rumeni che le impresette edili dei lumbard sfruttano quotidianamente). Poi torna a parlare ai locali. Borghezio ha imparato che l'odio viene suscitato più facilmente con la paura che con gli insulti e parla di rom che mettono in pericolo la sicurezza degli abitanti. Non solo quella delle loro proprietà, ma anche quella di bambini ed anziani che non possono più girare la sera, neanche le donne possono più uscire da sole, in pericolo non c'è solo la proprietà, ma anche la vita delle persone. Ora, che fra i rom ci sia una discreta percentuale di mani leste non ci sono dubbi (vorrei comunque ricordare che, secondo le statistiche, una persona "normale" su quattro ruberebbe trovandosi nelle condizioni di esser certa di farla franca...) ma spacciatori, stupratori ed assassini non mi risultano.
L'ovazione giunge puntuale quando Borghezio ormai infervorato tocca il climax e conclude "Non molleremo, finchè non se ne andranno dai coglioni!" Raffinato ed elegante come sempre.
Al di là della sensazione di ridicolo che questi personaggi suscitano sono preoccupanti i meccanismi che sfruttano per ottenere il consenso. La diffidenza verso lo sconisciuto fa già inevitabilmente parte dei nostri sentimenti, il problema è chi cerca di esasperarla fino a mutarla in paura ed odio per ottenere il consenso.

6.5.07

Lei e l'altro

Ancora street Art...
Non so, mi ha colpito forse anche per via del contesto, del contrasto.

19.3.07

Street art... sweet art

Domenica, ingresso gratuito, PAC: tre concetti che si sposano molto bene in un pomeriggio primaverile a Milano. Evidentemente non ero l'unico a pensarlo vista la fila che ci siamo dovuti sparare per entrare alla mostra sulla Street Art..
Devo ammettere di non essere proprio un cultore della materia (infatti non avevo dietro neanche la macchina fotografica e i pochi scatti sono fatti con il cellulare...) ma il mio passato di adolescente fissato con l'Hip Hop mi ha fatto entrare sperando di trovare fra le tante opere che non sarei stato in grado di apprezzare anche qualche bel graffito.
Sono stato decisamente accontentato: c'era Eron. E per me già così può bastare. E' sempre stato il mio writer preferito e con le tele presenti in questa mostra si è riconfermato. Non penso ci sia bisogno di molte parole, mi dispiace solo che le foto non rendano adeguatamente.










C'erano anche diverse altre cose interessanti, il tempo a disposizione non era molto e mi sono soffermato solo su altre due idee.
Una è quella delle bambole Sgarbie e Sbarbie, che sarebbero molto educative, se messe in commercio. I bambini e soprattutto i genitori potrebbero imparare più velocemente quanto sia finto il mondo in cui si muovono certi personaggi contemporanei..
L'altra è quella del distributore di palline giocattolo di Padre Pio - Ronald Macdonald. In ogni pallina trasparente c'è un'immaginetta (diss)sacra(ta). Infinite le possibili interpretazioni. Geniale.

16.3.07

Eugenio Bennato al Leoncavallo

Eugenio Benato è uno dei più apprezzati cantanti di musica popolare italiani. Nei suoi concerti alterna pizziche e tammuriate tradizionali a canzoni sue. Tutto il suo repertorio è un inno alla "Mediterraneaità" con la sua bellezza, i suoi dolori e le sue contraddizioni. Sabato suonava al Leo e siamo andati a sentirlo.

Con "solo" due ore di ritardo il concerto è stato aperto da una tammurriata tradizionale cantata dal tammurrista da solo .















Poi sono entrati gli altri componenti ed è incominciato lo spettacolo. L'acustica del Leo si è confermata pietosa come al solito, purtroppo. Daltronde chi investirebbe in un impianto audio quando ogni due mesi riceve uno sfratto? A parte le critiche, il concerto mi è piaciuto e anche per questo non ho passato molto tempo dietro la macchina fotografica.

Le due sopra sono le foto che preferisco fra tutte quelle scattate durante la serata. Credo che lo sguardo del chitarrista nella prima e della corista in secondo piano nella seconda riescano a comunicare molte cose.

Anche questa non mi dispiace, credo renda bene il trasporto del pubblico, tecnicamente, però, si poteva fare qualcosa di meglio..

Per ultime due foto del protagonista della serata.