7.5.07

Non ci sono più i Borghezio di una volta...

Domenica sera fiaccolata della lega lombarda contro un campo nomadi abusivo nell'hinterland milanese, a guidare le fila dei padani un baracchino di megafoni che spande il "Va pensiero" (povero Verdi, a furia di rivoltarsi nella tomba ormai avrà consumato la cassa..) alternato ad inni padani e marcette militari. Subito dietro l'europarlamentare Mario Borghezio.
Dal vivo non ricorda molto l'infervorato castigatore di "cornuti mussulmani" che Blob ci ha fatto conoscere, ha l'aspetto di un orso buono, grasso e sorridente, l'impersonificazione del nonno boscaiolo lombardo.
Quando il corteo si ferma e prende il microfono in mano, ci si aspetterebbe che parta a raffica con una delle sue serie di insulti... Invece pare che che abbia capito che sparare a zero non porta sempre consensi. Ha cambiato tattica. Parte attaccando il governo di Prodi che ha aperto le porte alla Romania (la Romania fa parte della CEE, quindi i suoi cittadini possono liberamente muoversi in Europa, ma essendo entrata da poco le altre nazioni possono imporre una moratoria fino a 7 anni a questo diritto, Maroni ne aveva imposta una di 3, il governo Prodi l'ha revocata) (naturalmente si scorda di tutti i muratori rumeni che le impresette edili dei lumbard sfruttano quotidianamente). Poi torna a parlare ai locali. Borghezio ha imparato che l'odio viene suscitato più facilmente con la paura che con gli insulti e parla di rom che mettono in pericolo la sicurezza degli abitanti. Non solo quella delle loro proprietà, ma anche quella di bambini ed anziani che non possono più girare la sera, neanche le donne possono più uscire da sole, in pericolo non c'è solo la proprietà, ma anche la vita delle persone. Ora, che fra i rom ci sia una discreta percentuale di mani leste non ci sono dubbi (vorrei comunque ricordare che, secondo le statistiche, una persona "normale" su quattro ruberebbe trovandosi nelle condizioni di esser certa di farla franca...) ma spacciatori, stupratori ed assassini non mi risultano.
L'ovazione giunge puntuale quando Borghezio ormai infervorato tocca il climax e conclude "Non molleremo, finchè non se ne andranno dai coglioni!" Raffinato ed elegante come sempre.
Al di là della sensazione di ridicolo che questi personaggi suscitano sono preoccupanti i meccanismi che sfruttano per ottenere il consenso. La diffidenza verso lo sconisciuto fa già inevitabilmente parte dei nostri sentimenti, il problema è chi cerca di esasperarla fino a mutarla in paura ed odio per ottenere il consenso.

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